Il colloquio di lavoro è sempre un’incognita ma sapere cosa fa un selezionatore del personale, ti farà partire con un notevole vantaggio.
È come se ti presentassi alla selezione per il migliore gruppo rock, sai che i giudici useranno dei parametri ben precisi per giudicarti: voce, testo della canzone, look, presenza scenica, etc. Non ti presenteresti mai in giacca e cravatta cantando una canzone di Albano.
Allo stesso modo, conoscere i parametri usati dal selezionatore, ti aiuterà a sentirti più sicuro e quindi aumenterai le tue possibilità.
Prima di leggere l’articolo guarda questo video dal film “Io, tu e Dupree”, è un video divertente che ti aiuta a capire cosa non fare durante un colloquio. (dura solo 1 munito!)
Secondo te cosa ha sbagliato il protagonista?
Analizziamolo insieme: Cosa osserva il selezionatore quando ti sta intervistando?
La tua coerenza
Devi essere coerente, quello che hai scritto nel curriculum deve coincidere con quello che racconti di te durante il colloquio. Se il selezionatore nota delle discrepanze, penserà che non sei sincero e, nessuno assume qualcuno di cui non si può fidare.
Ti faccio un esempio: se nel CV hai scritto che sei andato 6 mesi a Londra per uno stage presso un’organizzazione internazionale e, durante il colloquio gli dici che il tuo inglese è scolastico, il selezionatore capirà subito che, la tua esperienza all’estero è stata inserita solo per rendere più accattivante il tuo curriculum e, che in realtà tu a Londra , se ci sei andato, è stato solo per vacanza.
Il protagonista non è stato sicuramente coerente con quello che aveva scritto nel suo curriculum, non l’avrebbero mai chiamato per un colloquio se avesse scritto “non sono uno stacanovista, non vivo per lavorare!”
- La tua attenzione
Guarda il selezionatore negli occhi, non abbassare lo sguardo neanche quando ti chiede qualcosa che non sai. Stabilirai così un contatto che ti permetterà di proseguire il colloquio in modo più rilassato.
Il protagonista guarda il selezionatore ma non gli presta attenzione, non cerca di capire cosa vuole
- Come stai seduto
Anche la postura è importante, se mentre parli, di tocchi in continuazione i capelli o stai seduto con le gambe e braccia incrociate, verrai visto come una persona insicura e poco comunicativa.
Cerca una posizione comoda in cui sentirti a tuo agio. Alcuni usano la “tecnica del mirroring”, per instaurare un buon rapporto con il selezionatore, è chiamata anche effetto camaleonte.
Mirroring significa rispecchiamento. quando siamo in sintonia o una persona ci è simpatica, spontaneamente e inconsciamente, imitiamo i suoi gesti, la sua postura, come davanti a uno specchio.
Adottare le stessa postura, gli stessi gesti, la stessa tonalità di voce dell’altra persona facilita la comunicazione, genera fiducia e empatia e, da la sensazione di essere simili all’interlocutore. Sfrutta il mirroring a tuo favore senza scimmiottare o ripetere a pappagallo i gesti, ritardando di qualche secondo (2/4) l’imitazione speculare del movimento.
Il candidato si siede in modo rilassato ma sta con la sedia molto distante dalla scrivania, non cerca un contatto con l’interlocutore, mantiene le distanze
- La tua capacità di rispondere alle domande, anche quelle apparentemente senza senso o provocatorie.
Quando ti fa una domanda non stare mai in silenzio troppo a lungo, sei lì per convincerlo che sei la persona giusta per quel posto di lavoro e non puoi farlo se non parli. D’altra parte anche parlare troppo è visto come segno di insicurezza.
Ma allora che fare? Devi cercare di essere te stesso, di rispondere a tutte le domande, anche quelle in apparenza senza senso. Ricordandoti sempre che non stai parlando con un tuo amico e quindi raccontargli del tuo blog sui fumetti non è utile, anzi dai solo informazioni non richieste e, puoi creare dal nulla, rischi inutili.
Ad esempio, un datore di lavoro mi ha raccontato che non ha scelto un candidato che aveva tutti i requisiti, perché gli aveva detto che nel tempo libero suonava in un gruppo metal, e per lui questo era indice di superficialità e non serietà. Lo so che non è giusto ma, dovete pensare che il datore è una persona come voi, con i suoi gusti e interessi e quindi non giudicherà solo le vostre competenze ma anche le vostre caratteristiche personali per scegliere la persona con le caratteristiche, per lui più giuste per quel tipo di lavoro.
Sicuramente il protagonista parla troppo! E soprattutto si concentra solo sui suoi lati deboli, come la poca voglia di lavorare, dà informazioni non richieste e non fa domande attinenti al lavoro che dovrebbe fare
- La tua concretezza
Devi essere concreto, sia nella stesura del CV che nel colloquio.
Usa degli esempi per dimostrare le tue capacità, se non hai esperienze professionali da utilizzare, usa altre esperienze che aiutino il datore a capire le tue potenzialità.
Ad esempio: non dire “ero un contabile per la ditta X”, questo non ti distingue dagli altri candidati. Ma se dici “grazie ad un sistema contabile, che ho aiutato a creare, l’azienda ha risparmiato 4mila € al mese”, il selezionatore capirà subito le tue capacità. Un esempio rimane più impresso nella memoria e fa capire in modo immediato le tue abilità.
Di concreto il protagonista non ha detto niente, si è fermato alle sue qualità personali evidenziando però solo quelle più negative per il lavoro
Concludendo, il colloquio di questo film anche se è divertente, è un disastro sotto molto punti di vista, non ha comunicato in modo efficace, ha parlato solo di alcune sue caratteristiche personali evidenziando le peggiori e, soprattutto il candidato non ha evidenziato nessuna sua capacità e non ha dimostrato nessun interesse e nessuna conoscenza dell’azienda.
Questo succede quando non ti sei preparato per affrontare un colloquio…… come ogni sfida per vincerla ci vuole determinazione e preparazione.