Questa è la domanda che mi fanno più spesso, com’è possibile che non riesco a trovare niente? Sarà per colpa della crisi economica, o sono io il problema? Insomma come posso uscire da questa situazione?
Il lavoro è ciò che ci connota nella società, giusto o sbagliato che sia, una delle prime cose che chiedi ad una persona che hai appena conosciuto è la sua professione. Ma, se non hai un lavoro, le persone ti guardano in un altro modo, con un misto di compassione e sufficienza , certo c’è la crisi e molte persone sono nella tua situazione però, se sei a casa da qualche mese o un anno, probabilmente pensano che sei tu che non ti impegni abbastanza. Questo insieme di atteggiamenti contribuisce ancora di più ad aumentare il senso di frustrazione e inferiorità nei confronti di qualunque altra persona con un lavoro.
Bisogna allora tenere duro e pensare che è solo il modo o il luogo in cui ho cercato lavoro fino ad ora ad essere sbagliato e non io come persona.
Cosa posso fare allora?
Intanto capire che ci sono dei fattori che dipendono da me e altri su cui non ho nessun controllo.
Fattori che non dipendono da me:
Su questi fattori non puoi agire direttamente, puoi solo capire che esistono e come aggirarli.
Situazione economica : se, ad esempio, il posto in cui vivo hanno chiuso tutte le aziende edili non dipende da me, però devo essere consapevole che sarà difficile trovare un lavoro come geometra di cantiere vicino a casa, quindi ho due possibilità, cercare un’altra professione o trasferirmi in un posto dove l’edilizia sia ancora un settore in crescita.
Problemi fisici: se ho dei particolari disturbi che mi impediscono di svolgere determinate professioni, non posso continuare a sperare di svolgere comunque quel lavoro.
Problemi familiari: se ho una madre invalida che vive in casa con me so che difficilmente potrò fare un lavoro dove è richiesto di viaggiare spesso
Fattori che dipendono da me:
Non ho un obiettivo, non so cosa fare, ho le idee confuse.
In questo caso puoi continuare a rimuginare sdraiato sul divano o cominciare a darti da fare, innanzitutto capendo cosa sai fare o cosa puoi fare.
Devi pensare al nostro obiettivo professionale come un mosaico composto da vari pezzi, le nostre capacità, i settori che ci interessano, le motivazioni che ci spingono ad andare avanti, l’ambiente di lavoro ideale in cui vorremmo lavorare, la nostra personalità che ci dice cosa ci piace e cosa non potremmo mai sopportare. Ogni pezzo del mosaico deve essere analizzato e interiorizzato, solo così potrai cominciare veramente a cercare il lavoro adatto a te. Questo percorso puoi farlo da solo, se sei in grado di riconoscere le tue competenze e come sfruttarle, altrimenti ti puoi far aiutare da un professionista, un consulente di orientamento al lavoro
Sto cercando nel posto giusto?
Il mercato del lavoro è come un iceberg, noi ne vediamo solo una parte, quella costituita dalle grandi aziende, dalle professioni più tradizionali, dal lavoro nel settore pubblico. La parte emersa del nostro iceberg è sicuramente in crisi, lo possiamo leggere tutti i giorni sui giornali o in internet ma, esistono anche altre realtà economiche, tutte le piccole aziende che formano il 90% delle aziende italiane, i settori di nicchia, le nuove professioni, queste sono le aziende che non fanno notizia e che quindi non conosciamo ma a cui dovremmo tendere per la nostra ricerca di un lavoro.
Quindi è necessario fare una ricerca approfondita delle aziende a cui mandare un curriculum, spedirne 1000 a caso, senza aver riflettuto, senza aver analizzato quali sono le ditte più adatte a te, ti farà solo perdere del tempo e ti scoraggerà perché, la maggior parte delle aziende non ti risponderà, perché non sei la persona giusta per loro o perché sono una di quelle aziende della parte emersa, che è in crisi e che quindi non può assumere nessuno. Devi quindi imparare e usare nel modo migliore le strategie per la ricerca di lavoro imparando ad usare il tuo tempo e le tue energie nel modo migliore.
Cosa offri tu quando cerchi lavoro?
Quando ti presenti ad un’azienda (con il curriculum e la lettera d’accompagnamento e durante il colloquio ) devi riuscire ad autovalorizzarti, a far capire quali sono le tue competenze, cosa puoi fare per quell’ azienda, qual è il valore aggiunto che puoi offrire.
Quando scrivi il curriculum e la lettera motivazionale devi pensare che chi la legge deve capire il tuo potenziale e come sfruttarlo nella sua azienda.
Per questo devono essere scritti correttamente per convincere il datore di lavoro a chiamarti per un colloquio. E’ importante personalizzarli per ogni azienda, certo, ci impiegherai più tempo ma avrai molte possibilità in più di essere preso in considerazione. Non è una frase fatta “cercare lavoro è un lavoro”, chi si impegna di più avrà i risultati migliori.
Ricordati che, se la tua motivazione a raggiungere il tuo obiettivo professionale è alta, qualsiasi ostacolo potrà essere superato, devi dare il meglio di te, e questo puoi farlo solo se credi in quello che fai e ne trovi soddisfazione.